Il Tar rigetta l’ordinanza sulla scuola di Emiliano.
Non è sufficiente, secondo il Tar, la motivazione relativa alla necessità di attuazione del piano vaccinale degli operatori scolastici ”sennonché – riporta ancora il provvedimento con cui viene sospeso il provvedimento della Regione – i tempi prevedibili e previsti di tale attuazione, non indicati dall’ordinanza, ma ricavabili da comunicati delle strutture sanitarie pubbliche e da univoche notizie di stampa, non sono affatto compatibili con la durata di pochi giorni dell’efficacia dell’ordinanza”.
Pertanto ”se fosse vero che l’esigenza fondamentale è quella dichiarata di consentire la attuazione del piano vaccinale degli operatori scolastici, il provvedimento regionale impugnato dovrebbe avere una durata di efficacia molto più lunga; ciò ne evidenzia il difetto motivazionale o, quantomeno, l’incongruenza tra la premessa e la conclusione, riverberandosi in un vizio logico-argomentativo ovvero in una carenza attitudinale della misura rispetto all’obiettivo perseguito”. La vaccinazione del personale, infatti, renderebbe necessario il rinnovo dell’ordinanza ”per un periodo più lungo, la qual cosa non potrebbe che vanificare l’apporto didattico e formativo dell’anno scolastico 2020-2021 per alunni e studenti in Puglia, in violazione dei livelli essenziali di prestazione fissati dallo Stato mediante i provvedimenti governativi”.
In conclusione, pur potendo le Regioni introdurre misure derogatorie più restrittive rispetto a quelle disposte dal Governo nazionale, ”tali misure devono essere provvisorie e ragionevolmente coerenti con la classificazione del livello di gravità dell’emergenza in ambito regionale”, per la Puglia dall’11 febbraio è la zona gialla. L’udienza collegiale per la sospensiva è stata fissata al 17 marzo, oltre il termine di scadenza dell’ordinanza, previsto il 5 marzo.
Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano dichiara:
“In seguito all’odierno provvedimento del Tar di Bari, sto per emettere una nuova ordinanza per la prevenzione della “variante inglese” e per la esecuzione del piano vaccinale nelle scuole.
Saranno apportate solo piccole modifiche che spero non incideranno troppo sull’assetto organizzativo che le scuole si erano già date per affrontare le prossime due settimane.
Il provvedimento che ha accolto in via di urgenza la richiesta di sospensiva della mia ultima ordinanza sulla scuola, ipotizza:
1. che la esecuzione della campagna vaccinale della scuola sarebbe sarà più lunga del periodo di vigenza della ordinanza stessa;
2. che per tale motivo si deve ritenere che la ordinanza stessa sarà inevitabilmente prorogata;
3. che tale eventuale proroga sacrificherebbe troppo a lungo il diritto alla didattica in presenza degli studenti introducendo – per la ammissione alla didattica in presenza per ragioni familiari non diversamente affrontabili – un limite di presenza massima del 50% in ogni classe troppo restrittivo;
I provvedimenti dei giudici non si discutono, se non impugnandoli e quindi mi atterrò a questa regola.
Cerco comunque di spiegare cosa sta succedendo.
È stata sospesa una mia ordinanza finalizzata a salvaguardare la vita del personale della scuola in vista dell’esplosione della pericolosa “variante inglese”.
La sospensione è stata concessa per evitare un danno al diritto alla frequenza in presenza, non essendoci dubbio che la scuola pugliese ha anche un mezzo alternativo di didattica che è quella digitale integrata a distanza.
In ogni caso, per evitare contrasti col provvedimento del giudice, sto per emettere un’ordinanza che lega la temporanea sospensione della didattica in presenza ad un termine per la esecuzione della campagna vaccinale nelle scuole.
Con questo si soddisfa un’esplicita richiesta di motivazione.
Sono costretto ad intervenire per evitare che domani le scuole siano improvvisamente invase, in mancanza di provvedimenti di regolazione sanitaria, da tutti gli studenti in presenza con danno gravissimo per la salute del personale scolastico in piena pandemia da “variante inglese” che ormai sta sostituendo le altre meno pericolose e meno contagiose.
Tale sospensione della didattica in presenza era stata richiesta unanimemente da tutti i sindacati dalla stragrande maggioranza delle famiglie, sul presupposto del pericolo che un’insufficienza della prevenzione di infortuni sul lavoro da parte delle scuole, potesse pregiudicare la vita e la salute del personale scolastico non ancora vaccinato. Proprio mentre i vaccini si sono resi finalmente disponibili.
Ritenendo fondata questa posizione del sindacato unanime, adotterò immediatamente un’altra ordinanza che, tenendo conto dei rilievi del giudice, tuteli comunque la vita del personale scolastico agganciando la durata della campagna vaccinale per le scuole al periodo di vigenza della ordinanza, rimuovendo il limite del 50% alla presenza contemporanea nelle classi.
Verrà comunque reintrodotto il diritto alla scelta della didattica integrata a distanza da parte delle famiglie che ne faranno richiesta nell’esercizio del diritto alla salute di ciascuno studente e della famiglia stessa per evitare che qualcuno possa essere costretto da interpretazioni errate a frequentare in presenza nonostante la grave pandemia in atto”.