Per tre anni sarà sospesa la pesca, anche sportiva, dei ricci di mare nello specchio d’acqua della Puglia con l’intento di tutelare questa risorsa. E’ quanto stabilisce una legge approvata oggi a maggioranza, con 41 voti favorevoli e uno contrario, dal Consiglio regionale pugliese. Primo firmatario della proposta di legge è il consigliere regionale Paolo Pagliaro.

«Il Consiglio regionale ha detto sì alla mia proposta di legge che dispone lo stop alla pesca dei ricci di mare nei mari pugliesi per tre anni. È un fermo necessario, anzi indispensabile, per non perdere definitivamente questa specie ormai decimata e a rischio estinzione e per darle il tempo di riprodursi». Così Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia domani, commenta il «sì» del Consiglio regionale alla proposta di legge.

«Il fermo pesca – aggiunge – è un passo decisivo per bloccare il prelievo massiccio dei ricci di mare, anche al di sotto della misura minima consentita per legge di sette centimetri di diametro. Non c’è più tempo da perdere: se cinquant’anni fa si potevano contare fino a dieci esemplari per metro quadrato nelle secche marine, oggi sono rarissimi e spesso di dimensioni inferiori a quelle consentite per il prelievo».

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«Già in questi giorni è ripresa la razzia di ricci di mare, e bisogna intervenire con uno stop. Resta il rammarico per l’assenza di finanziamento per la seconda parte della legge, che prevede – conclude – azioni di monitoraggio del rinascimento dei fondali e il risarcimento dei pescatori autorizzati con patentino per la durata del fermo pesca».

«Il Consiglio regionale ha approvato un mio emendamento – aggiunge il consigliere regionale della Lega Fabio Romito – che permette la vendita e la somministrazione dei ricci pescati fuori regione, consentendo così ai ristoratori pugliesi di poter comunque offrire a turisti e consumatori un prodotto tipico dei nostri menù».

Si impone, quindi, un fermo per consentire il recupero degli stock e la ricostituzione della risorsa nel mare territoriale, messa a rischio dal massiccio prelievo effettuato negli ultimi anni. La norma impone il divieto di prelievo, raccolta, detenzione, trasporto, sbarco e commercializzazione degli esemplari di riccio di mare e dei relativi prodotti derivati freschi.

La commercializzazione del riccio di mare non è vietata per gli esemplari provenienti da mari territorialmente non appartenenti alla regione Puglia.