La Regione Puglia conferma la sua attenzione ai disabili rinnovando le risorse per favorire il loro accesso alle spiagge libere. L’avviso è stato inviato ai Comuni costieri che potranno così farne richiesta.

Possiamo cogliere l’opportunità di allargare il diritto delle persone diversamente abili a una piena integrazione nella collettività, garantendo loro la libertà di accesso alle spiagge della Puglia“. Comincia così la lettera che l’assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione unitaria, con delega al Demanio marittimo, Raffaele Piemontese, ha fatto partire stamattina all’indirizzo dei 69 sindaci dei Comuni costieri, informandoli della nuova possibilità di candidare progetti che rendano accessibili ai disabili le spiagge libere affidate alla gestione comunale.

Vista la disponibilità di risorse da impegnare in questo ultimo scorcio del 2019 per interventi da realizzare per la prossima stagione balneare – scrive Piemontese ai sindaci – sono certo che accoglierai positivamente il mio invito a presentare la richiesta di contributo, corredata da un progetto redatto in aderenza alle Linee guida approvate dalla Giunta proprio un anno fa, con la Delibera numero 2160 del 29 novembre 2018“.

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Come l’anno scorso, è pari a 20 mila euro il contributo massimo che può essere riconosciuto per il Comune, singolo o in associazione con altri Comuni costieri. In base alle risorse residue disponibili, potranno essere valutati anche interventi presentati da Comuni che abbiano già usufruito di tale contributo e abbiano regolarmente rendicontato.

L’anno scorso furono quindici i Comuni pugliesi che presentarono progetti e ottennero il finanziamento: Ischitella, Peschici, Vico del Gargano e Zapponeta in provincia di Foggia; Bisceglie e Margherita di Savoia nella provincia di Barletta-Andria-Trani; Molfetta in provincia di Bari; Alliste, Melendugno, Nardò, Racale, Taviano e Ugento in provincia di Lecce; Castellaneta e Maruggio in provincia di Taranto.

Un’occasione da non perdere per le amministrazioni comunali, che si affacciano sul mare e devono gestire le spiagge libere, per intervenire laddove necessario per rendere i litorali e le spiagge libere più facilmente accessibili alle persone portatrici di disabilità.