Oggi ricorre il Data Privacy Day, giornata istituita dal Consiglio d’Europa nel 2006, per sensibilizzare i cittadini su un uso consapevole delle proprie informazioni personali e su un trattamento etico dei dati delle persone da parte di enti e imprese.
La scelta del 28 gennaio per il Data Privacy Day non รจ casuale, il Consiglio d’Europa ha inteso, infatti, ricordare la giornata nella quale fu firmata la convenzione numero 108 nel 1981 a Strasburgo. Scopo dell’accordo di allora era proteggere i dati delle persone, intesi giustamente come espressione di diritti personali, e favorire una consapevolezza maggiore da parte dei cittadini europei sui processi di automatizzazione del trattamento delle informazioni personali in possesso di titolari, a vario titolo, dei trattamenti.

Viviamo l’era digitale, come ci ricordano quotidianamente rappresentanti delle istituzioni e operatori di ogni settore, tuttavia dobbiamo constatare con quanta superficialitร molte persone trattino le proprie informazioni personali che, spesso, rilasciano senza approfondire adeguatamente. Penso, ad esempio, alle polemiche scoppiate sull’app “Immuni”, che nelle critiche sembrava non tutelare la nostra privacy, salvo poi concedere con troppa facilitร i dati personali a qualsiasi app che, ad esempio, renda il nostro viso in una foto piรน giovane o piรน anziano. Anche i dati biometrici, anzi soprattutto quelli, ci rendono identificati o identificabili, e vanno considerati, a pieno titolo, nel novero dei dati da trattare secondo le indicazioni del Gdpr.
E’ l’acronimo con il quale si abbrevia il General Data Protection Regulation, ovvero il Regolamento Europeo 2016/679, che disciplina, per la prima volta in maniera completa, il trattamento dei dati delle persone, soprattutto al tempo dei big player digitali.
Allora come possiamo “festeggiare” sul serio una ricorrenza come quella di oggi?
Ti consiglio di verificare tutte le tue password, da quanto tempo non le cambi, come e dove le conservi, chi potrebbe entrarne in possesso e ogni altro dettaglio che potrebbe sembrare superfluo ma non lo รจ. Ancora, grandi protagonisti dell’era digitale sono i colossi del web, a loro regaliamo i nostri dati per ricevere in cambio numerosi servizi gratuiti. Ma siamo davvero consapevoli dell’uso che ne fanno? Sappiamo che li usano per mostrarci esattamente quello che desideriamo comprare? Non รจ magia ma analisi dettagliata dei nostri comportamenti sul web.
Il web ha portato tanti benefici alle nostre vite ma anche dei rischi dei quali non siamo tutti pienamente consapevoli. Servirebbe una vera azione di sensibilizzazione, soprattutto rivolta ai piรน giovani, per mettere in guardia chi ancora non pone la giusta attenzione, cosรฌ da poter godere in totale di sicurezza degli indubbi vantaggi della digitalizzazione.