WizzAir ha tagliato 13 collegamenti da e per Bari, riducendo le frequenze settimanali di altrettanti voli. Alitalia ha cancellato il Bari- Linate di lunedì 2 marzo alle 12,20

Più di mille passeggeri al giorno. I tecnici di Aeroporti di Puglia li chiamano ” no- show ” , cioè i passeggeri con un biglietto aereo in tasca che non si presentano al gate al momento dell’imbarco. Dall’inizio della settimana, quando le notizie sui due focolai di Coronavirus isolati in Lombardia e Veneto hanno fatto il giro del mondo, ai gate dell’aeroporto di Bari mancano all’appello più di mille passeggeri nell’arco delle 24 ore.

In media. “La percentuale dei passeggeri che non si imbarcano più si aggira intorno al 30-35 per cento di tutti quelli in partenza ogni giorno dal capoluogo di regione”, dicono da Aeroporti di Puglia, la società di gestione degli scali pugliesi. E incrociando il dato percentuale con il numero medio dei passeggeri in partenza da Palese, il numero dei “no-show” raddoppia.

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Il calcolo è semplice. Nel giorno medio decollano circa 6 mila persone da Bari, con punte di 9 mila passeggeri: dunque, i passeggeri che pur avendo acquistato un biglietto decidono di non salire a bordo di un aereo superano anche quota 2 mila. Stessa media percentuale all’aeroporto del Salento di Brindisi Casale.

Ma con numeri diversi: sui 3 mila passeggeri in partenza ogni giorno, all’appello delle hostess di terra mancano circa 900 persone. Ma è un numero, più di tutti, a raccontare quanto stiano precipitando le partenze in aereo. Soprattutto da e per il Nord Italia. È quello dei passeggeri scesi dall’Airbus A320 di Alitalia in arrivo da Milano Linate giovedì pomeriggio: sui circa 170 posti disponibili, a bordo erano in 29. E sono ripartiti in 16.